La nuova chiusura del centro trasfusionale dell’ospedale di Lentini, legata alla mancanza di personale, continua a creare disagi ai donatori di sangue, costretti a ritornare a casa. A denunciare la situazione è il presidente dell’Avis di Carlentini,Paolo Raudino, che più volte ha segnalato alla direzione sanitaria provinciale la drammatica situazione che si registra a causa di un servizio peraltro importante, per il quale l’Asp garantisce la presenza di un solo medico proveniente da Avola.
Secondo quanto spiega il presdente Paolo Raudino, nel centro dove confluiscono circa mille donatori di Carlentini e Lentini compresi quelli di Fratres, un solo medico non è sufficiente per mandare avanti l’attività. Raudino lancia l’ennesimo appello alla direzione sanitaria provinciale affinchè intervenga al più presto per evitare la dispersione di un patrimonio immenso qual è quello dei donatori. Sul problema è intervenuto anche il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio, uno dei maggiori donatori di sangue nella zona nord. “Privare il territorio con un alto tasso di talassemici ha detto – di un servizio così fondamentale, significa vanificare gli sforzi fatti finora sia da parte dell’Avis che da parte degli stessi donatori.”
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo