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Carlentini, SP32. Firmato il contratto. Stefio: “scarificazione per fini elettorali, ipocrisia politica di chi oggi grida alla vergogna”

Il sindaco accusa i due consiglieri della frazione di non aver mai preso la parola in Consiglio, né di aver portato proposte a favore della comunità pedagaggese

Forse la strada provinciale Carlentini Pedagaggi si farà. Almeno stando alle notizie che giungono al sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio, le premesse ci sarebbero tutte. Stefio, che si  occupò personalmente dello sblocco dell’iter  dimostrando all’allora assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone  che il contenzioso era  già passato in giudicato, annuncia che nei giorni scorsi è stato firmato il contratto con la ditta concessionaria per il completamento dell’opera.

“Per quanto riguarda il completamento del restante tratto – dichiara il primo cittadino – è stato firmato il contratto con l’impresa concessionaria. Gli interventi di scarificazione invece, già avviati, sono stati realizzati in assenza di un contratto, esclusivamente per fini elettorali e per gettare fumo negli occhi della comunità di Pedagaggi con la complicità, consapevole o inconsapevole, di due consiglieri comunali che oggi gridano alla vergogna. La vergogna è anche opera dei due consiglieri che dimostrando ipocrisia politica hanno dato continuità alla gestione della Regione e, di conseguenza, alla vergognosa opera stradale. I lavori strutturali a carico dei due ponti sono fermi da sei mesi, tempo che la Regione ha fatto trascorrere per approvare una semplicissima perizia di variante.  I due consiglieri comunali fino a pochi giorni fa, in occasione delle elezioni regionali, hanno offerto sostegno alle stesse persone artefici della stessa vergogna che oggi proclamano. La comunità di Pedagaggi meriterebbe una rappresentanza con la spina dorsale dritta e  corretta dal momento che entrambi i consiglieri in  tutto il mandato  consiliare non  hanno mai preso parola durante le sedute del consiglio comunale, non hanno mai portato nessuna istanza a tutela della loro comunità. A dimostrarlo non sono io ma gli atti del consiglio  facilmente consultabili”


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