È partita a Siracusa la collaborazione tra il Comune, la no profit messinese Parliament Watch Italia (PWI), che dedica l’iniziativa “Spendiamoli Insieme” alla democrazia partecipata, e il suo partner tecnologico, l’impresa sociale milanese BIPart, Da qui la principale novità: i siracusani potranno votale online (https://spendiamolinsieme.bipart.it/) dal 5 al 26 agosto per scegliere i progetti vincitori (ognuno dei quali deve valere massimo 15 mila euro) tra i 13 ammessi.
E nel resto della provincia come vanno le cose? Tra esiti, avvisi e regolamenti, secondo lo studio di spendiamoinsieme.it anche qui ci sono i Comuni virtuosi e quelli che lo sono molto meno. Sul podio degli enti che si danno da fare per spendere “bene e insieme” i fondi della democrazia partecipata c’è Priolo Gargallo (11585 abitanti). Qui l’intero processo del 2022 si è già concluso. La votazione dei cittadini ha dato la palma della vittoria al progetto “Scuole cardio-protette” (182 voti su 271 in totale). Tra gli altri enti virtuosi c’è anche Solarino (7725 abitanti), che ha una sezione “democrazia partecipata” in homepage del sito ufficiale.
Un caso a sé è quello di Lentini (22332 abitanti). Il Comune ha quasi sempre speso i fondi (in media sui 12 mila euro) e qualche atto nei vari anni è stato rintracciato. Ma tutto questo è avvenuto in assenza di regolamento, documento obbligatorio secondo la normativa regionale. Bene, proprio quest’anno Lentini ha adottato – nel Consiglio Comunale del 4 maggio – il regolamento per la democrazia partecipata. E questa adozione è stata considerata – come risulta dagli interventi in Aula – un momento fondamentale per la vita della città. Non per caso si sottolinea che c’è “l’idea di farlo diventare un punto di partenza di un percorso più ampio che faccia diventare i cittadini protagonisti sempre più delle scelte che l’Amministrazione deve fare” e che rappresenta “uno degli elementi più importanti” posti all’attenzione della commissione che sta rinnovando lo Statuto comunale.
A Carlentini (16870 abitanti), invece, il regolamento è stato approvato dal Consiglio comunale nel gennaio del 2019. Nello stesso anno, secondo lo studio, si realizzò il processo ma i fondi (10.840,48 €) risultano restituiti alla Regione. In compenso, quest’anno c’è l’avviso e le proposte sono state appena presentate (la scadenza è infatti fissata al 12 luglio). Le risorse sono state indicate in 11.677,65 euro.
In nove Comuni invece il dato registrato è la mancanza o l’insufficienza delle informazioni: si va da Augusta, città da 34 mila abitanti, a Buscemi, che conta 993 abitanti. Da Avola (30667 abitanti) a Buccheri (1867 abitanti) sono invece sei le cittadine dove non si può votare il progetto che si preferisce e la selezione è affidata a tavoli interni al Comune stesso. Infine, la questione della tempistica: i Comuni che hanno diritto a più di 10 mila euro dovrebbero avviare i processi di democrazia partecipata entro il 30 giugno. Nel Siracusano decisamente “ritardatari” sono Palazzolo Acreide (8416 abitanti) e Portopalo di Capo Passero (3805 abitanti).
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