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Francofonte Futura sugli atti vandalici: “Non servono accuse ma risposte e responsabilità”

Il gruppo sottolinea come il vandalismo avvenuto nella stessa area in cui, la scorsa estate, si sia consumato un omicidio in pieno centro

Nella notte tra l’uno e il due novembre, in coincidenza con la Commemorazione dei Defunti, Francofonte è stata teatro di un nuovo episodio di vandalismo. La statua dedicata ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e i muri della scuola nella centralissima piazza Dante – nota anche come piazza delle Ville – sono stati imbrattati da ignoti, suscitando indignazione e amarezza tra i cittadini.

Un gesto che colpisce nel cuore la memoria collettiva e il senso civico della comunità, e che il gruppo politico Francofonte Futura definisce “vile, odioso e oltraggioso”.

In una nota diffusa alla stampa, il gruppo di opposizione condanna fermamente l’episodio, ma al tempo stesso invita l’Amministrazione comunale a riflettere sulle cause più profonde di un clima di degrado e insicurezza che, a loro dire, si sta diffondendo in paese. “Francofonte non è un paese incivile – si legge nel comunicato – è un paese abbandonato, privo di controlli, di spazi di aggregazione per i giovani, di percorsi educativi e sociali efficaci. Il vandalismo è il sintomo di una malattia più profonda: l’assenza di politiche sociali, culturali e preventive”.

Francofonte Futura critica inoltre l’atteggiamento dell’Amministrazione, accusata di rispondere agli episodi di degrado “puntando il dito contro i cittadini” invece di promuovere un piano concreto di sicurezza e prevenzione.

Il gruppo sottolinea come il vandalismo avvenuto nella stessa area in cui, la scorsa estate, si era consumato un omicidio in pieno centro, rappresenti “un segnale chiaro di una sicurezza ormai fuori controllo”.

Da qui, la proposta di una serie di interventi urgenti: un piano straordinario di videosorveglianza nelle aree sensibili del paese; progetti di recupero e rieducazione sociale per i giovani, in collaborazione con scuole, associazioni e parrocchie; riqualificazione di spazi di socializzazione e centri culturali; campagne educative sul rispetto dei beni comuni e della memoria storica; l’attivazione di un tavolo permanente sulla sicurezza e sul disagio sociale, con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e del mondo dell’associazionismo.

“Francofonte merita risposte, non accuse – conclude il gruppo –. La comunità va ricostruita partendo dal rispetto, dalla responsabilità e dal coraggio di affrontare i problemi veri. Solo così potremo restituire dignità e sicurezza al paese e onorare davvero la memoria dei nostri Caduti”.


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