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Lentini, privatizzazione dell’acqua: il Consiglio boccia la proposta ma il commissario si insedia e redige l’atto di adesione

Con  un documento a firma dei 16 consiglieri comunali, vengono spiegate  le motivazioni e la ferma convinzione di resistere alla scelta  imposta dalla Regione che, non tenendo conto dei poteri del massimo consesso civico, obbliga i Comuni a subire la decisione.

Si insedia il Commissario ad acta Antonino Lutri e redige l’atto di adesione del comune di Lentini alla Aretusacque spa.  Sulla vicenda della privatizzazione dell’acqua pubblica, affrontata in Aula nell’ultima seduta in presenza del commissario ad Acta, Antonino Lutri, il Consiglio Comunale all’unanimità supportato dall’amministrazione comunale, ha ribadito il proprio no e bocciato la proposta di affidare alla società mista pubblico-privata con una importante partecipazione dei soci privati, il servizio idrico integrato. Con  un documento a firma dei 16 consiglieri comunali, vengono spiegate  le motivazioni e la ferma convinzione di resistere alla scelta sciagurata imposta dalla Regione che non tenendo conto dei poteri del massimo consesso civico, obbliga i Comuni  a subire determinate decisioni.

“L’Amministrazione Comunale e il Consiglio Comunale – si legge nel documento a firma dei 16 consiglieri comunali – confermano le loro riserve sulla scelta di affidare il servizio idrico integrato, compiuta dall’Assemblea Territoriale Idrica di Siracusa, a una società mista pubblico-privata con una importante partecipazione dei soci privati. Tale riserva scaturisce dalla esperienza negativa vissuta con l’affidamento del servizio a SAI 8, avvenuta in anni precedenti, che ha generato disservizi e incrementi del costo a carico degli utenti e che ha fortemente allarmato la cittadinanza e l’opinione pubblica. Lo stesso percorso compiuto dall’ATI per giungere a questa soluzione è apparso privo di coerenza e linearità. In un primo momento, infatti, era stata compiuta la scelta di affidare il servizio a un gestore interamente pubblico chiedendo a tutti i Consigli Comunali di provvedere a deliberare in tal senso. Il Consiglio Comunale di Lentini aveva salutato positivamente tale decisione approvando lo statuto e i documenti allegati nei termini richiesti.Sorprendente è apparsa, pertanto, la successiva decisione di rimettere in discussione tale scelta per favorire la costituzione di una società a significativa partecipazione privata, scaturita dalla motivazione della insostenibilità economica della gestione in “house”. Nel frattempo le opportunità di accedere ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per ammodernare le reti idriche sono andate, al momento, perdute. La preoccupazione dell’Amministrazione Comunale e del Consiglio Comunale di Lentini è quella che la consistente partecipazione privata nella gestione della società determinerà un aumento delle tariffe a carico dei cittadini in quanto il socio privato non potrà che rispondere alle logiche del mercato che impongono il procedere con finalità di lucro.

Non appare affatto rassicurante, di fronte a tutto ciò, l’osservazione che i Comuni eserciteranno comunque una forma di controllo in quanto il peso dell’investimento economico sostenuto dai privati è destinato a prevalere su ogni ipotesi di equilibrio precario raggiunto.

Inoltre, a queste preoccupazioni, si aggiunge la considerazione che i Consigli Comunali vengono messi di fronte a decisioni prese in altra sede che non possono essere in alcun modo messe in discussione. Tutto ciò rende il dibattito sull’argomento inserito all’ordine del giorno una mera finzione in quanto una decisione contraria verrà sovvertita con un provvedimento sostitutivo preso da un Commissario inviato dalla Regione.

A nostro avviso questo stato di cose costituisce una mortificazione della vita democratica di un comunità che viene privata del diritto a essere rappresentata e tutelata dagli organismi democratici  che con il libero voto i cittadini hanno eletto.

Per queste motivazioni, anche in segno di protesta, il Consiglio Comunale rigetta la proposta delibera inserita all’ordine del giorno.

Invita, infine, gli organismi rappresentativi dell’ATI a tenere in debita considerazione, nelle fasi successive, qualora l’atto venisse adottato mediante intervento sostitutivo da parte di un Commissario Regionale, a vigilare sullo svolgimento delle attività da parte della società mista con particolare riferimento attenendosi al rispetto delle direttive ARERA in materia di tariffe e delle direttive e raccomandazioni sia dell’Autorità preposta al controllo sulla libera concorrenza sia dell’Autorità Anticorruzione.

 


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