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Lentini, Slow Food organizza due convegni dedicati a Viticoltura e Pane di Lentini

Lentini e i suoi sapori con  showcooking, spettacoli e laboratori nel weekend

Show-cooking, spettacoli, laboratori e due talk tematici per riscoprire l’identità agroalimentare del territorio: Viticoltura e Pane tra storia, cultura e innovazione. Tra i presenti il sindaco di Lentini Rosario Lo Faro, la storica e ricercatrice Rosa Savarino, lo chef Massimiliano Romano di Zagarà e Alessandro Lieto, presidente Slow Food Lentini e sommelier. In un tempo in cui la riscoperta delle radici passa anche attraverso il gusto, il Comune di Lentini, tra i numerosi appuntamenti del programma, propone una mini rassegna di eventi in collaborazione con Slow Food, dedicati a due simboli profondi della cultura siciliana e mediterranea: il pane e il vino. In particolar modo, grazie anche al patrocinio dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari, promuove dei momenti di approfondimento dedicati a due simboli dell’identità lentinese: la viticoltura e il pane di Lentini. Le conferenze si terranno il 31 maggio e il 1° giugno presso il Circolo Alaimo, nell’ambito dell’iniziativa “Lentini e i suoi sapori”, promossa dal Comune di Lentini con il contributo dell’assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana: “sostenere iniziative come queste significa valorizzare la storia, i sapori e le eccellenze del nostro territorio – precisa il  sindaco di Lentini Rosario Lo Faro – Arancia, pane, olio riso, non sono solo prodotti della nostra terra, ma espressioni profonde della nostra identità culturale, della nostra tradizione”.

Si inizia venerdì 31 maggio alle 18 al Circolo Alaimo di  Lentini con il convegno intitolato “Radici antiche: vitigni e viti antiche di Lentini”, un incontro per riflettere sul valore storico e culturale della vite nel territorio lentinese e sulle prospettive di rilancio sostenibile. La coltivazione della vite nella provincia siracusana, infatti, ha origini antichissime, risalenti all’epoca greca e romana, favorita dalla fertilità del suolo e dal clima favorevole. Nel corso del tempo, eventi come la crisi fillosserica, l’emigrazione rurale e la riconversione agricola verso gli agrumi ne hanno causato un progressivo abbandono. Ne prenderanno parte la Prof.ssa Rosa Savarino, storica e ricercatrice, la giornalista Gianna Bozzali e la serata sarà arricchita dall’intervento dello chef Massimiliano Romano e del sommelier Francesco Carbone del ristorante Zagarà di Lentini che condurranno un breve percorso con degustazione guidata di vini che raccontano i vitigni antichi, unendo narrazione, gusto e territorio. Il tema trattato vuole stuzzicare l’interesse della comunità alla riscoperta della viticoltura di qualità, orientata alla sostenibilità e alla valorizzazione dell’identità territoriale: “Abbiamo scelto di affrontare due temi fondamentali per il nostro territorio, uno, quello del vino, ancora poco esplorato ma ricco di spunti storici e prospettive future; l’altro, il pane, rappresenta invece una certezza, un’eccellenza riconosciuta e invidiata, che merita oggi una visione più ambiziosa – precisa Alessandro Lieto, presidente Slow Food Lentini e sommelier – La storia vitivinicola di Lentini è ancora poco raccontata, ma siamo riusciti e reperire dati e testimonianze che meritano di essere conosciute: questa conferenza porterà alla luce curiosità, informazioni nuove, frutto di studi e ricerche”. Se il convegno sul vino vuole gettare le basi per nuovi approfondimenti, il pane, invece, è già patrimonio condiviso ma può e deve diventare un progetto comune per la città: non solo un prodotto buono, ma un simbolo riconosciuto, forte e identitario. A discutere de “Il pane di Lentini: tradizione, innovazione e comunicazione”, in programma sabato 1° giugno alle ore 18 al Circolo Alaimo, ci saranno il tecnologo alimentare Renzo Turco, il panificatore Gabriele Oliveri e spazio anche all’esperto di marketing Paolo Abbandonato e dai founders di Freeeze Studio, Tony Baccaro e Marco Naso. Questi due appuntamenti rappresentano un’occasione per riflettere insieme su come il cibo possa essere strumento di cultura, sviluppo e coesione, valorizzando il passato per costruire un futuro più consapevole e sostenibile.


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