Le iniziative per la terza età che si svolgono nel centro sociale di Pedagaggi che conta oltre 40 iscritte, luogo in grado di dare un significato di qualità alla socialità delle donne, sono il fiore all’occhiello della comunità di Pedagaggi.
Un pomeriggio al centro diurno dove le donne si riuniscono due volte a settimana, è bastato per capire che il luogo rappresenta un esempio di come le donne over 60 possano vivere insieme, condividere gli spazi, farsi compagnia e sentirsi sempre giovani. Nel centro, sito al primo piano della delegazione comunale, il martedì e il sabato si dipinge, si gioca a tombola, si discute ma soprattutto si sorride. La presidente Antonietta Puccio, eletta nel mese di gennaio, ha battezzato il centro come “centro del sorriso” il cui scopo è quello di mantenere la donna inserita nel tessuto sociale, attraverso attività di animazione e ludico-ricreative, iniziative di carattere culturale e formativo. Un centro inclusivo dunque che, a parte le socie over 60, viene frequentato anche da tre donne diversamente abili, Pina, 60 anni, Cinzia 37 anni e Martina appena 25enne. Fanno parte del direttivo Rita Pisasale, Maria Tringali, Luisa Nicastro, Carmela Daquino. Nuccio Lo Monaco invece è il collaboratore tutto fare.
“Il nostro è un impegno – dichiara la presidente Antonietta Puccio – finalizzato sia a fornire alle donne più anziane l’occasione per uscire, svagarsi, chiacchierare ma anche per accogliere altre persone più sfortunate che altrimenti sarebbero rimaste relegate a casa. Contro la solitudine e il rischio di isolamento così da tessere vere e proprie reti di prossimità capaci di intercettare le persone a rischio evitando la rottura dell’equilibrio del loro spazio di vita. Per noi è stata una vittoria riuscire a convincere le donne anziane a truccarsi, vestirsi bene e festeggiare anche le ricorrenze. Inoltre, grazie a due insegnanti che hanno accolto il nostro invito, il gruppo svolge sia attività fisica che corsi di pittura. Prerogativa fondamentale è quella di non parlare mai della politica locale. Lo dimostra il cartellone affisso alla porta : In questo centro non esiste l’io ma il noi. La politica resta fuori da questo luogo”.
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