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Pedagaggi, SP 32: strada ufficialmente chiusa da oltre un anno e lavori a singhiozzo

Residenti infuriati, in crisi i titolari delle aziende costretti a subire disagi e perdite ai danni delle loro attività

Da stamane dovrebbero ricominciare   i lavori sulla Sp 32,  unica via di collegamento tra la frazione di Pedagaggi e Carlentini, dove gli interventi per il  rifacimento del manto stradale proseguono a rilento nonostante le numerose sollecitazioni e le rassicurazioni che arrivano  da parte dei politici, locali e non, sul completamento dell’opera in tempi brevi.

Preoccupati i titolari delle aziende dal momento che i mezzi pesanti sono costretti a percorrere circa 50 chilometri su strade alternative prima di raggiungere le sedi  mentre i residenti ai quali è concesso l’ingresso hanno distrutto le auto.

Da tutte le parti si invoca l’intervento degli organi competenti affinchè la strada venga completata al più presto. Un appello è stato lanciato anche nei confronti  dell’amministrazione comunale di Carlentini affinchè si faccia portavoce delle esigenze dei residenti  e dei lavoratori, nel tentativo di trovare una soluzione definitiva al grave problema che sta mettendo in crisi tante attività già provate dall’emergenza sanitaria.

A farsi portavoce del malcontento è Salvatore Fisicaro, titolare dell’azienda Colleroni nonché di Opi Sicula dedite all’ortofrutta che complessivamente contano circa 300 operai.

Tutti ci dicono stiamo partendo con i lavori – dichiara Fisicaro –  stiamo consegnando ma ad oggi la strada ufficialmente è chiusa e tutte le problematiche che un’arteria del genere genera non interessano  a nessuno. La situazione di estremo e prolungato disagio che affligge da anni questo territorio, si riflette anche sulle aziende presenti, sulle piccole attività artigianali e sui trasporti di linea compresi i bus carichi di pendolari nel periodo scolastico. In inverno si registrano puntualmente disagi che spesso e volentieri rendono la strada impraticabile. Questa vuole essere una denuncia per sollecitare le istituzioni affinchè si possa ovviare all’annoso problema. Vivere in periferia, diventa sempre più penalizzante”.

 


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