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“Primavere elleniche” a Giardini Naxos: firmato il protocollo d’intesa con le città greche che fondarono Naxos, Catania, Messina, Lentini e Carlentini

I sindaci siciliani e greci: “Parliamo la stessa lingua di fratellanza”

Il futuro ha un cuore antico e parte da Giardini Naxos, prima città che i Greci provenienti dalla Calcide fondarono in Sicilia nel 735 avanti Cristo. Dopo 2.800 anni si celebra la fratellanza tra le città siciliane e quelle greche invitate a ridar vita a un patto di amicizia che possa trasformarsi in occasioni di dialogo, scambi culturali, progetti e valorizzazione comuni.

“Primavere elleniche” è il progetto varato dal Comune di Giardini Naxos, in sinergia con la Comunità ellenica dello Stretto, che mira a rinsaldare i rapporti tra le città “sorelle” dell’Isola e della Grecia. Oltre a Naxos, infatti, i Calcidesi fondarono Zancle, l’attuale Messina, Catania e Lentini: città che rivaleggiarono con le grandi poleis greche e che ancora oggi raccontano il glorioso passato.

“L’ idea – afferma Fulvia Toscano, assessore alla cultura e al turismo di Giardini Naxos- nasce dalla volontà di riprendere l’interlocuzione con le città greche della “madrepatria” calcidese. Ecco perché abbiamo voluto riavviare i contatti invitando nella nostra città i sindaci di Naxos e Chalkida, con cui già la nostra città, nel tempo, ha realizzato importanti gemellaggi come quello del 1966 e quello del 2000.” L’evento si è snodato in due giorni: il 16 marzo con un convegno a cui hanno preso parte le istituzioni siciliane e greche, e il 17 marzo con la visita ai luoghi dell’archeologia di Naxos.

Il convegno dal titolo “Philia e Xenia. La città di Giardini Naxos incontra Kalkida e Naxos” si è svolto nella sala consiliare del Comune di Giardini Naxos presieduto dal sindaco Giorgio Stracuzzi, con i saluti del sindaco di Kalkida Elena Vaka che ha inviato un video sottolineando l’intenzione di lavorare insieme, la riflessione di Joannis Vassilikiakis, presidente del consiglio di Naxos, il quale si è soffermato sulla opportunità “di rinnovare il gemellaggio e riscoprire la storia comune, avviare nuovi progetti come fratelli” e ha regalato ai presenti le immagini della città greca, delle sue bellezze e del Carnevale dionisiaco di questi giorni.

Philia e Xenia, amicizia e ospitalità, sono le due parole chiave scelte per sintetizzare il senso di queste due giornate delle “Primavere elleniche” che, come afferma il prof. Daniele Macris, presidente della Comunità ellenica dello Stretto, sono la prima di tante tappe di un viaggio culturale intenso che aprirà e consoliderà un virtuoso e duraturo rapporto con la Grecia.

L’obiettivo è che la Grecia conosca quella Grecia di Sicilia. Ne è convinta anche Stella Kalisperatou, presidente della Società ellenica relazioni culturali che ha parlato di una amicizia mai sopita. “Il mare unisce e non separa” ha commentato Arturo Bizzarro, console onorario di Grecia in Sicilia evidenziando le costanti relazioni tra i due Paesi anche dal punto di vista della formazione accademica come dimostrano in questi decenni i tanti studenti universitari in Italia provenienti dalla Grecia.

Un primo gemellaggio tra Giardini e Naxos era stato avviato nel 1966 quando Salvatore Quasimodo scrisse una epigrafe commemorativa. Nel 2000, poi, un altro momento di scambio che adesso diventa concreto passo alla presenza delle altre città siciliane legate alla Calcide.

Archeologia

Coinvolti, infatti, anche i direttori dei Parchi Archeologici di Naxos Taormina, Gabriella Tigano, di Leontinoi e Megara, Carla Mancuso, e di Catania e Valle dell’Aci, Giuseppe D’Urso, insieme a studiosi, archeologi e docenti universitari. Con loro il convegno si è soffermato sull’archeologia restituendo l’immagine delle grandi città greche di Sicilia e auspicando la ripresa di scambi culturali in questo contesto.

Di Zancle – che prende il nome dal termine greco “zanklon” ovvero falce per la forma a mezzaluna del porto – ha parlato l’archeologa Tigano accennando alla difficile indagine archeologica a Messina. Su Naxos si è soffermata Maria Costanza Lentini, già direttrice del parco, la quale aveva promosso nel 2000 una mostra con i reperti greci e siciliani insieme. Catania, tra il fiume, paludi e dune sabbiose, è l’immagine descritta da Massimo Cultraro, dirigente di ricerca del Cnr Catania oltre che docente a Palermo, parlando della fondazione della città etnea strategica per posizione. La stessa caratteristica di Leontinoi, su cui si è soffermato Massimo Frasca, archeologo e già direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia, descrivendo la città tra due colli che guardava ai campi leontinoi. Non solo passato ma anche futuro per i direttori dei parchi che hanno parlato di ricerca e valorizzazione dei luoghi.

I sindaci siciliani

Futuro anche nelle parole dei rappresentanti dei Comuni siciliani a partire da quelle di Vincenzo Caruso, assessore alla cultura dell’amministrazione di Messina, e di Paolo Di Caro, dirigente Cultura del Comune di Catania. Cultura e turismo è il binomio auspicato da Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, mentre di continuità ha parlato Rosario Lo Faro, sindaco di Lentini, con l’assessore Rossana Fangano la quale ha auspicato nuovi rapporti culturali.

Queste le parole del sindaco Stracuzzi dopo la firma del protocollo d’intesa che dà il via alla Rete delle città calcidesi di Sicilia, di cui Giardini Naxos è capofila. “L’incontro di oggi ha per noi una doppia valenza: da un lato riallacciare i fili di un discorso antico, di una storia di gemellaggi e relazioni mai interrotti, da quel lontano 1965 quando il consiglio comunale di Kalkis sancì la volontà di gemellarsi con la nostra città, nel segno della Fondazione dell’VIII sec.a C con cui nasce, secondo le fonti, la Sicilia greca. Nel 1966 il consiglio comunale di Naxos raccoglie il testimone e con l’allora sindaco Pavone commissiona al grande artista Carmelo Mendola la statua Nike che è il nostro simbolo, assumendo l’impegno di donarne una uguale dello stesso artista alla città madre patria. Nel 2000 poi il  grande gemellaggio con l’omonima Naxos, frutto di un lavoro certosino di relazioni tra il comune, con l’allora sindaco Salvatore Giglio, supportato da straordinari collaboratori e ambasciatori tra cui il maestro Gianni Pennisi, a cui stiamo intitolando una strada in questo anno che celebra il centenario della nascita. Il gemellaggio fu accompagnato da un seminario di fondamentale importanza scientifica coordinato dalla qui presente dott.ssa Maria Costanza Lentini. Per la prima volta archeologi delle due omonime città si confrontarono sui dati relativi al loro legame. Negli anni successivi altri appuntamenti di scambio culturale sono stati realizzati, grazie all’impegno dell’ex sindaco Pancrazio Lo Turco. Oggi la nostra amministrazione riprende il filo delle relazioni, all’insegna di due parole chiave: Philia, amicizia, e Xenia, Ospitalità, con l auspicio che questo sia il primo passo di una intensa stagione di collaborazione nello spirito mediterraneo della condivisione”

La rete delle città calcidesi di Sicilia

“La Rete delle città calcidesi di Sicilia, cioè Naxos, Messina, Catania, Lentini e Carlentini.Città-sorelle, unite nel nome di una comune storia, in un perimetro di identità forti che, basandosi sul passato, si proietta nel futuro.

“Primavere elleniche” si colloca nel più ampio processo identitario che la città di Naxos sta realizzando, grazie anche alla felice sinergia con il Parco Archeologico diretto da Gabriella Tigano, che da anni realizza progetti importanti come Comunicare l’antico, con il prestigioso premio Internazionale che vede la città di Naxos crocevia di importanti incontri culturali con illustri personalità del mondo della cultura. Ancora, l’Osservatorio permanente di relazioni con la Grecia, anche questo fortemente voluto dall’assessore Toscano, allo scopo di favorire scambi culturali tra artisti, studenti, istituzioni, in un’ottica di internazionalizzazione dell’offerta culturale.

Si è parlato anche del progetto, da tempo messo in cantiere, del recupero del Tauromenitanum, mentre un focus è stato dedicato ai rapporti con Cipro, grazie alla collaborazione con la Camera di commercio Italo-Cipriota d’Italia e con la Fondazione italiana sommelier Sicilia.

La mattinata del 17 marzo ha infine visto protagonista San Pancrazio, santo orientale, patrono della città, su cui offriranno i loro contributi storici e studiosi delle tradizioni ortodosse e della complessa e affascinante storia dei Santi venuti dal mare, che confermano una storia mai interrotta di relazioni con la Grecia.


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